Addestramento
Addestramento come APPRENDIMENTO, mettendo in evidenza ed esaltando le qualita' naturali del cane: Docilità, Equilibrio, Tempra e Temperamento. Il cane impara tramite varie vie di apprendimento e condizionamenti, noi useremo voce, vista, mani, posture. Sfrutteremo istinti e pulsioni come il gioco che rafforza il rapporto con il conduttore. Va ricordato e mai dimenticato che il cane si esprime attraverso la SICUREZZA che il suo conduttore sa dargli, pertanto l' uomo può esaltare o reprimere le qualità naturali modificando non a livello genetico il carattere.
QUALITA' CARATTERIALI
TEMPERAMENTO: Capacità di essere attivati dagli stimoli esterni.
TEMPRA: Capacità di superare eventi spiacevoli e dimenticarli.
DOCILITA': Accettare l'uomo come leader senza alterare il piacere al lavoro.
AGGRESSIVITA': Capacità del cane di reagire a stimoli che individua come minaccie.
COMBATTIVITA': E' la capacità di prolungare nel tempo la fase di lotta sucessiva all' azione agressiva.
So per certo di un campo in cui l’educazione di base non comprende neppure l’insegnamento del “seduto” perché non si vuole “forzare il cane”. Li fanno socializzare e stop. C’è però un altra componente, a mio avviso, che definirei di tipo “religioso”. E’ attualmente diffusissima una visione disneyana della “natura” intrinsecamente buona, contrapposta all’uomo e ai suoi artefatti, intrinsecamente “cattivi”. C’è nel giardinaggio e c’è anche in cinofilia. Che poi sia “natura” anche lo tsunami, o il bacillo della peste (o un animale che uccide un altro animale)… questo viene rimosso. La natura è, in questa visione, sempre dolce e carina è fatta di cuccioli e fiorellini. Se così non è, è colpa dell’uomo. Ovviamente questo non sarebbe stato possibile in una cultura agricola in cui della natura si conosceva bene la realtà, ma in un mondo in cui il pericolo maggiore è la collega stronza e spiona o il computer che si impalla, il mito della natura “semplice e buona” non smette mai di far danni. Logico quindi che si pensi che se ci sono cani “difficili” la colpa sia dell’uomo che li ha selezionati e che occorra rimediare a questo errore, allevando solo cani dolci e docili. Ma il giorno in cui si alleveranno solo cani dolci e docili, il cane sarà estinto… ci sarà solo un surrogato per chi vorrà egoisticamente continuare ad interagire con un essere vivente, ma che sia poco più impegnativo di un pelouche. I cani sono stati selezionati per molteplici scopi, ci sono quelli buoni e dolci e quelli tosti. Un rapporto costruito nel rispetto della natura dei nostri amici a quattro zampe tenendo conto della loro genetica, della loro personalità, del loro passato, delle loro esperienze. Il rispetto della natura del barboncino tanto quanto della natura del malinois, del chihuahua, del dobermann come del pastore del caucaso, ognuno con le proprie esigenze diverse che vanno tenute in considerazione prima della scelta del cane, così come per tutto il resto della sua vita con noi. Vorrei che l’etica e la cultura si diffondessero tra gli esseri umani responsabili della presenza del cane nella nostra società e vorrei assistere a questa trasformazione, perché come cinofilo vedo quello che uomo e cane assieme possono condividere rispettandosi e imparando a conoscersi a vicenda e non voglio perdermi nemmeno un passaggio di questo miracolo in via di sviluppo.
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